La maga delle tempeste by Cecilia Dart-Thornton

La maga delle tempeste by Cecilia Dart-Thornton

autore:Cecilia Dart-Thornton [Dart-Thornton, Cecilia]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788842915546
editore: Nord
pubblicato: 2017-07-07T16:00:00+00:00


Il gruppo di signori del clima che aveva accompagnato Asrathiel nel suo viaggio a Winterbourne rimase alcuni giorni al castello, godendosi l’ospitalità di Re Warwick. Il successivo Giorno della Luna, con l’arrivo della zona di bassa pressione, fu sereno e luminoso, benché il vento portasse con sé il freddo delle latitudini settentrionali. Approfittando di quella pausa prima di tornare agli Oleandri per dare inizio ai suoi doveri, Asrathiel trovò un angoletto soleggiato nei giardini del castello, sedette su un’elegante panchina di legno intarsiato, sistemò le pieghe della gonna di velluto blu, e riprese a leggere un libro che aveva portato con sé da Alta Darioneth.

Davanti a lei c’erano aiuole a forma di mezzaluna disposte intorno a un roseto circolare. Le erbe erano basse, appena potate. Qua e là spuntavano alberi di magnolie rosa simili a giocattoli dimenticati dai figli di un gigante. I sentieri ricurvi passavano sotto arcate coperte di rampicanti, intorno a siepi di ginestre fiorite e di candide robinie. Due giardinieri stavano potando le rose canine, muniti di lunghe cesoie. Un garzone rastrellava gli scarti, li gettava in un cesto e ogni tanto li portava via.

Oltre i confini del giardino si stendeva un prato liscio come un tappeto, e sulla destra c’era un boschetto ombroso. A sinistra il prato lambiva la base di un massiccio edificio in pietra, sul quale si arrampicavano lunghi tralci di edera. A nord del prato c’erano invece i tetti di vetro delle serre, simili a lunghi cristalli bianchi caduti al suolo, sullo sfondo scuro delle conifere. A non molta distanza oltre le poderose mura esterne c’erano territori ondulati coperti d’alberi, e all’orizzonte, velate di bruma per la distanza - alte da mozzare il fiato anche a chi era abituato a quello spettacolo -, le montagne della Catena Settentrionale, più gelide, più acuminate, più imponenti degli storth di Alta Darioneth. E sopra le montagne soltanto un drammatico cielo color indaco, percorso da febbrili nuvole le cui ombre correvano veloci sul mondo sottostante.

Asrathiel era assorta nella lettura del suo libro quando sopraggiunse William. «Ti stavo cercando», le disse, sedendosi accanto a lei. «Ci sono notizie da Slievmordhu.»

«Oh, notizie?» La giovane donna fece un sospiro. «Avevo sperato di chiudere fuori il mondo per un poco, e perdermi tra queste pagine.»

«È così interessante il tuo libro?» Il principe allungò il collo, nello sforzo di vedere il titolo. Ciocche di capelli gli caddero davanti alla faccia, e lui le tirò indietro con entrambe le mani. Asrathiel chiuse il libro e gli mostrò la copertina. «Gli Altri Abitanti», lesse lui. «I Nostri Vicini che Vivono nei Boschi e sulle Colline. Suppongo che riguardi gli eldritch.»

«Non parla dei wight. È una storia inventata, coi non-umani come protagonisti.»

«Non-umani?»

«Quelli che tu chiameresti ’animali’. In questa storia gli animali agiscono come essi vorrebbero, non come vogliono farli agire gli esseri umani.»

«Non so proprio come riesci a costringerti a leggere roba così noiosa», la punzecchiò gentilmente William. «Sul serio, Asrathiel, cose del genere non ti servono a niente! Chi può scrivere una storia su questo argomento? Posso farti vedere io qualche libro davvero interessante.



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